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argomento
La storia prende lo spunto da un episodio di
caccia alle streghe realmente accaduto in un paese dell'entroterra ligure alla
fine del '500. Protagonista è Bettina, nipote di una delle donne accusate di
stregoneria, che si trova coinvolta in una fuga avventurosa e piena di incognite
fra la Repubblica di Genova e la Toscana Granducale.
dalla quarta di
copertina
In una mattina d'estate dell'anno
1587, per Bettina che vive serena con la nonna in un paese dell'entroterra
ligure, tutto cambia all'improvviso. In poche ore la bambina è costretta alla
fuga, travestita da ragazzo, in un percorso costellato da pericoli e da
avventure: dalla caccia alle streghe di cui è vittima indiretta e inconsapevole
all'incontro con i parenti nel quartiere ebraico di Genova, fino all'avventurosa
fuga a Firenze e all'apprendistato nella bottega di orafo che fu del Cellini.
Qui, sempre sotto le spoglie di un ragazzo, diviene apprendista e si innamora
del giovane figlio dell'artigiano. Testimone delle nozze fastose del Granduca,
riesce a sventare un complotto ai danni di una nobile fanciulla fiorentina, ma
gli eventi precipitano e il segreto di Bettina viene scoperto. Un appassionante
romanzo ambientato negli anni bui della caccia alle streghe, arricchito dalle
colte illustrazioni di Gianni de Conno.
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comincia
così...
Bettina, in quella mattina d'estate del 1587, stava
avviandosi per portare la vacca al pascolo con un pezzo di pane secco in una
tasca e la gattina nell'altra, quando provenienti dal paese giunsero affannate
Cattarina e Luchina.
- C'è la nonna? - chiesero insieme.La bambina chiamò. Maria
si fece sull'uscio, finendo di appuntarsi con le forcine d'osso la grossa
treccia, che aveva ancora scura, appena striata da qualche filo d'argento. Il
volto largo, vivacizzato da due occhi neri e vividi d'intelligenza, si era
aperto al sorriso nel riconoscere le due ragazze, figlie della sua amica
prediletta.
- Oh, Maria, se sapessi!
-
Che è successo?
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- Ormai lo dicono tutti;
hanno trovato di chi è la colpa...
-
La colpa di che? - chiese la donna, improvvisamente allarmata.
- Delle nostre disgrazie!
Della carestia, no?
E
Cattarina le si avvicinò quasi furtiva, mormorandole all'orecchio: - Sono state
le bagiue,
le streghe, a fare il maleficio!
- Ma che dite? Queste
sono sciocchezze! E voi ci credete?
- Lo sanno tutti che le
streghe ammazzano i bambini, sono amiche del diavolo e fanno venire le carestie
e la fame!
Mentre le due ragazze
parlavano si guardavano attorno, quasi timorose che una bàgiua spuntasse
all'improvviso sull'aia.
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- E chi sarebbero queste
streghe?
- Mah! Dicono che molti
lo sanno e ne faranno i nomi quando si riunisce in piazza il
Parlamento...
Maria impallidì fino a
sembrare di cera. - Figlie mie, ascoltatemi - disse con affanno - fuggite da
Triora finché siete in tempo!
Cattarina e Luchina la
guardarono stranite. Un'ombra di diffidenza comparve sui loro volti. Si
voltarono rapide e senza salutare ripresero il sentiero, sparendo
oltre la prima porta del paese.
Bettina rimasta immobile,
incurante della vacca che si era avviata per conto suo verso l'abituale pascolo,
chiese con un filo di voce: - Nonna, che succede? Ci sono le streghe qui a
Triora?
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