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argomento
Al tempo delle crociate un ragazzino, Riccardo Cuor di Cavallo, figlio
naturale del potente re Riccardo Cuor di Leone, prima allevato dai girovaghi,
poi trattato come schiavo, alla fine servo addetto alla manutenzione dei cavalli
del sovrano, fino a giungere in Terra Santa è testimone sensibile e silenzioso
degli orrori delle guerre, di tutte le guerre, comprese quelle "sante".
dalla quarta di copertina
Riccardo Cuordicavallo fissava il Saraceno come fosse un fantasma. Era la
prima volta che vedeva da vicino un infedele e si rendeva conto che era
un uomo come tutti gli altri…
Un romanzo storico appassionante e attualissimo, nel quale i ruoli di vittima
e di eroe sono spesso rovesciati rispetto ai libri di storia e in cui la fredda
cronaca "dei fatti" lascia il posto alle storie concrete degli uomini, delle
donne, dei bambini e degli animali, degli schiavi e dei potenti, dei sentimenti
e delle passioni.
comincia così…
Dove si racconta come Riccardo nacque nel carro dei
girovaghi
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Con
un senso di pena, alla luce incerta delle braci che rosseggiavano sulla pietra
del focolare, Gemma dette un'ultima occhiata alla sua misera stamberga formata
da una sola stanza. Aveva aspettato la sera con ansia crescente: era stato
difficile non far trapelare nulla all'occhio acuto di sua madre e comportarsi
come il solito. Infine il momento era arrivato. Il padre e i fratelli
ronfavano già pesantemente, ubriachi di birra dopo la giornata di festa. La
mamma si era da poco coricata, raccomandandole di coprire il fuoco con la
cenere. Compì la sua consueta faccenda serale con scrupolo, attenta a
custodire il fuoco per non farlo spegnere, ma anche in modo da impedirgli di
divampare. Nella stanza allora
fu buio. Quatta quatta afferrò il fagotto già preparato con le sue poche
cose, assicurandosi per la centesima volta che ci fosse il boccale d'argento e
scivolò fuori nella notte già incombente.
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In silenzio Crispino, il merciaio
ambulante, le fece cenno di salire sul carro e di nascondersi sotto le stoffe.
Il carro parti traballando, trascinato a stento dal ronzino che pareva allo
stremo delle forze ancor prima di iniziare il viaggio. Era la notte che
chiudeva una calda domenica di agosto dell'anno 1176. Si era celebrata nei
territori intorno alla foresta di Nottingham la grande festa del
Ringraziamento per il raccolto estivo; anche se i prodotti faticosamente
strappati alla terra non arrivavano sulle tavole dei contadini, il feudatario
concedeva almeno una giornata di riposo, con cibo a volontà, tornei
rusticani, canti e danze. Per l'occasione accorrevano girovaghi, ciarlatani,
giocolieri, ladri e accattoni di ogni tipo, ma anche venditori di pelli e di
bestiame, di nastri e di stoffe che attraevano ognuno per la loro parte uomini
e donne. Crispino, un ometto con una gobba appariscente e un volto pallido e
triste poco adatto al suo mestiere di venditore ambulante, era il preferito di
Gemma…
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